Curiosità
Il fenomeno del riscaldamento globale ha messo in evidenza più di ogni altro come il nostro approccio all’uso delle risorse naturali sia profondamente sbilanciato. La necessità di alleggerire la nostra impronta sull’ecosistema sta spingendo oggi le società industriali  a investire su modalità produttive più sostenibili. Questo ha portato all’attenzione dell  comunità internazionale il problema più generale delle conseguenze e dei limiti dello sviluppo.
L’economia della crescita ha generato un modello di consumo infinito in cui il valore di un bene si stacca dalla logica del bisogno per diventare simbolo di appartenenza, status sociale  e potere economico. Tutto ciò, oltre a non generare  un maggiore benessere  per la collettività, ha  consentito un atteggiamento predatorio verso le risorse naturali creando enormi danni ambientali di cui il cambiamento climatico è solo un esempio.
  Lo sviluppo economico ha contribuito  a rendere migliore la vita dell’uomo, liberandolo dalla fame, dalla fatica fisica, dalla malattia. E’ però necessario mettere in discussione alcuni dei principi fondamentali su cui si sono costruite le moderne società industriali, il cui sviluppo ha generato nuovi problemi: la competizione esasperante, l’assenza di solidarietà sociale, il consumismo sfrenato, una distribuzione iniqua delle risorse e un atteggiamento irresponsabile di devastazione dell’ambiente. Senza una riflessione critica su questi temi e un conseguente cambiamento di rotta, il rischio reale, già ampiamente in atto, è quello di annullare le conquiste economiche  e sociali dell’ultimo secolo.
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Curiosità
L’effetto serra è un fenomeno atmosferico-climatico del tutto normale, che permette alla Terra di raggiungere un livello di riscaldamento ottimale. Questo fenomeno è dovuto alla presenza nell’aria dei cosiddetti gas serra (tra i quali troviamo ad esempio l’anidride carbonica, il metano, l’ozono ed il vapore acqueo): sono questi infatti che permettono ai raggi solari di attraversare l’atmosfera e di riscaldare quindi la Terra, che altrimenti avrebbe una temperatura eccessivamente bassa. In pratica, se non ci fossero i gas serra il calore dei raggi solari rimarrebbe bloccato dall’atmosfera e non potrebbe arrivare sulla Terra, quindi non potremmo nemmeno sopravvivere.
Quali sono i rischi del surriscaldamento globale
  • Se l’effetto serra viene alterato in modo eccessivo si andrà incontro al fenomeno del surriscaldamento globale: le temperature della Terra saranno destinate ad alzarsi sempre di più e questo naturalmente porterà con sè una serie di conseguenze allarmanti. Nell’ultimo secolo la temperatura media del nostro pianeta è aumentata di 0,76° e le stime non sono certo positive: si prevede infatti un ulteriore aumento, nel XXI secolo, che può andare da 1,1 a 6,4°! Se le temperature si alzeranno in modo eccessivo, le conseguenze da affrontare saranno diverse e su più fronti: dal problema dell’agricoltura e delle coltivazioni a quello della biodiversità; dalla sempre più carente disponibilità di acqua all’economia umana. Per non parlare, poi, del clima che inevitabilmente vedrà l’accentuarsi di fenomeni quali inondazioni, uragani e così via.
Ecco 10 cose che possiamo fare per ridurre l’effetto serra.
  • Viaggiare quanto possibile in modo sostenibileLimitare l’utilizzo dell’auto è un buon inizio per partecipare a salvare il pianeta.
  • Tenere bene la propria auto: una macchina efficiente limita di sicuro la produzione di gas serra, maggiori se l’auto funziona male.
  • Usare quanto possibile i mezzi pubblici o andare a piedi.
  • Utilizzare la bicicletta almeno per i brevi spostamenti, fa bene alla salute tua e quella dell’ambiente.
  • Ridurre il consumo energetico a casa: scegliere elettrodomestici con basso consumo energetico.
  • Risparmiare energia elettrica: spegnere le luci se non serve, spegnere del tutto gli elettrodomestici, non lasciandoli in standby.
  • Installare fonti di energia rinnovabile: pannelli solari, fotovoltaici etc.
  • Cambiare le abitudini alimentari, limitando il consumo di carne a solo un paio di giorni alla settimana. L’allevamento di bestiame costa energia e il settore agricolo produce molti gas serra.
  • Modifica i consumi: acquista prodotti a Km 0. Il trasporto dei prodotti costa grandi quantità di emissioni di gas.
  • Riciclare e riutilizzare confezioni e contenitori, può ridurre l’impatto ambientale. Fai quindi la raccolta differenziata.
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Curiosità
La fotosintesi clorofilliana è il processo biochimico che sta alla base della sopravvivenza delle piante: mediante questo fenomeno infatti la luce solare viene catturata attraverso la clorofilla e trasformata in energia chimica, indispensabile per sintetizzare le molecole di glucosio e liberare ossigeno. La fotosintesi clorofilliana è un processo d’importanza fondamentale, non solo per la sopravvivenza delle piante ma anche per la nostra stessa vita, mediante questo fenomeno viene liberato ossigeno a partire dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Per questo motivo la deforestazione e la progressiva riduzione dei polmoni verdi del nostro pianeta suscitano allarmismi: se sulla faccia della terra dovessero scomparire tutte le piante, per noi sarebbe impossibile sopravvivere.
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Curiosità
Pianta perenne provvista di un fusto legnoso dal quale partono ad una determinata altezza, le ramificazioni principali che costituiscono la chioma. L’aspetto di un albero è definito dal suo portamento, cioè da tutte le caratteristiche esteriori di radici fusto e chioma (dimensioni, forma eretta o sinuosa del tronco, colore o disegni della corteccia, forma della chioma, tipo di fogliame).

Portamento. La ramificazione di un albero può essere monopodiale, quando i rami laterali sono sempre più brevi verso l’alto e il fusto principale cresce indeterminatamente, conferendo una forma allungata, o simpodiale, se il fusto principale arresta la propria crescita e viene sostituito da un ramo laterale, che assume a sua volta la posizione terminale e così via ( l’aspetto della chioma diventa quindi tondeggiante). Il portamento generale di un albero è anche condizionato dal sito in cui si trova: se cresce isolato la chioma ha la possibilità di espandersi in ampiezza; se cresce in un bosco la chioma cerca di intercettare la luce necessaria estendendosi in altezza. Le foglie possono essere persistenti (sempreverde) o caduche, a forma di ago (aghifoglie) o con lamina appiattita (latifoglie).

Dimensioni ed età.
Gli alberi si sviluppano sia in altezza (accrescimento primario) sia in diametro (accrescimento secondario), raggiungendo in questo modo dimensioni anche notevoli. L’età di un albero è documentabile nelle dicotiledoni, in base all’osservazione del numero degli anelli nella sezione trasversale del tronco.

Corteccia
. E’ la parte più esterna del fusto, formata da sughero e tessuti di sostegno; questi ultimi quando muoiono, formano la scorza; in alcune specie la scorza (spesso erroneamente chiamata corteccia) tende a staccarsi in scaglie come ne platano o in nastri come nelle betulle; in altre non si stacca, ma non potendo seguire l’accrescimento dl fusto, si fessura formando cordoni e solchi longitudinali.

Importanza ecologica.
Un albero costituisce un microambiente con determinate caratteristiche di luce, umidità e temperatura; ospita oltre a batteri, alghe e funghi, anche piante epifite, come muschi, licheni, felci e orchidee; fra gli animali che in esseo albergano, si trovano protozoi, nematodi, artropodi, molluschi e vertebrati come uccelli e mammiferi. Le radici che si spingono in profondità rendono inoltre stabili i terreni e regolano il flusso delle acque dilavanti. La traspirazione delle foglie favorisce un microclima più temperato. La produzione di ossigeno con la fotosintesi e l’assorbimento di alcuni gas, oltre al biossido di carbonio (anidride carbonica), contribuiscono a depurare l’atmosfera da inquinanti quali il biossido di zolfo (anidride solforosa) e gli ossidi di azoto. Gli alberi infine oltre ad essere importanti conmponenti dl paessaggio, formano barriere contro il vento e il rumore.
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Curiosità

Si basa sulla valorizzazione della fertilità naturale del terreno riducendo drasticamente l’uso dei prodotti di sintesi chimica e quindi l’inquinamento ambientale e alimentare. Non si pratica la coltura ripetuta, ma l’avvicendamento (successione di colture diverse sullo stesso terreno secondo un ciclo detto rotazione) e spesso la consociazione (coltivazione contemporanea di due o più specie sullo stesso terreno) ; fertilizzanti e antiparassitari vengono sostituiti con pratiche agronomiche (per esempio diserbo manuale e meccanico) e con derivati naturali; si ricorre alla concimazione organica utilizzando il letame prodotto dagli animali allevati e il compost, ricavato dagli scarti vegetali; si combattono i parassiti con tecniche di lotta biologica.

 
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Curiosità
E’ stato stimato che l’80% della produzione alimentare deriva solo da 11 specie vegetali, due terzi delle quali sono cereali. Moòlte altre colture non srvono direttamente come cibo, ma entrano a far parte della nostra dieta a seguito di un processo di trasformazione industriale (per es. la barbabietola da zucchero, l’arachide, la soia, il girasole e l’ulivo. Vi sono poi specie che migliorano e arricchiscono la dieta dell’uomo (molte piante ortive e anche da frutto). Altre ancora sono usate per la produzione di bevande alcoliche; essenziale è anche il ruolo delle piante per il mantenimento dgli animali domestici. Oltre a fornire alimenti per l’uomo, le piante servono a molti altri scopi: le colture capaci di fornire molti semi oleosipossono fornire materia prima per l’industria (vernici, tinture, nylon, saponi, lubrificanti. Alcune specie sono coltivate per produrre fibre vegetali, oltre che olio (cotone e lino). Altre per ottenere sostanze utili come per es. aromi e stimolanti (luppolo, caffè, tabacco). Sono anche da citare colture di piante che dall’antichità sono state usate per la chemioterapia (piante officinali) e per molti altri scopi. Le colture vengono distinte in erbacee e legnose e sono studiate dall’agronomia speciale. Questa, utitlizzando indagini di laboratorio e di campo, da le direttiva per procedere alla coltivazione delle singole specie nei territori più o meno ampi che esse possono o potrebbero occupare.

Le piante erbacee. Le piante erbacee sono quelle che a differenza delle piante arboree e arbustive, hanno fusti non lignificati. Esse si distinguono in base alla durata del ciclo, in annuali, biennali e perennanti. Le prime hanno ciclo breve, che si svolge in un’unica stagione, dalla nascita alla maturazione dei semi. Le biennali fioriscono e maturano per poi morire l’anno successivo a quello in cui sono nate e ciò perchè per essere indotte alla fioritura devono trascorrere un periuodo di freddo. Le piante perennanti sono quelle che non muoiono dopo aver maturato i semi, ma che si mantengono vitali perchè dispongono di gemme che garantiscono i successivi ributti. Una classificazione delle colture erbacee può essere fatta tenendo presenti alcuni semplici concetti dell’ecologia. L’uomo è consumatore primario per la parte vegetariana della sua dieta e consumatore di secondo ordine quando si comporta come carnivoro: le coltivazioni erbacee possono essere perciò distinte in coltivazioni di piante alimentari e di piante foraggere. Nei trattati delle coltivazioni per ogni coltura vengono sempre considerati i seguenti aspetti: origine e importanza economica; caratteri botanici; esigenze ecologiche climatiche, del terreno, idriche, nutritive); Miglioramento genetico e varietà coltivate; avversità; agrotecnica; produzione, stima di parametri qualificativi, conservazione e utilizzazione. In particolare per ogni coltura l’agrotecnica tratta: posto nell’avvicendamento;preparazione del terreno; semina o trapianto (scelta del seme, quantità di semina, epoca di semina, distribuzione della semente); concimazione (dosi, epoche di distribuzione e tipi di concimi da impiegare); cure colturali (meccaniche, controllo delle erbe infestanti, controllo dei parassiti, tutti gli eventuali interventi sulla pianta); irrigazione; raccolta (epoca, modalità etc).
 
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Curiosità
Dal punto di vista ecologico la foresta rappresenta lo stadio di maggiore efficienza nella conversione dell’energia solare in biomassa e nell’utilizzazione delle risorse minerali. Grande è la sua importanza dal punto di vista idrogeologico. La vegetazione aerea attenua la velocità di caduta della pioggia, che viene quindi più facilmente trattenuta dai sistemi radicali delle piante favorendo una progressiva penetrazione nel suolo. Lo sviluppo di una foresta determina nell’ambiente una serie di importanti effetti di arricchimento e di stabilizzazione che, se riferiti a grandi estensioni arboree, possono avere influenza anche su scala continentale e mondiale. Per questo la distruzione di aree forestali sempre più vaste da parte dell’uomo rischia di rompere delicati equilibri ambientali. Quando una foresta viene distrutta scompaiono, con le specie ad alto fusto, anche tutte le altre numerosissime specie animali e vegetali che formano l’intero ecosistema. Inoltre le acque non più frenate, dilavano il terreno specie nelle zone di pendio, portando via l’humus e dando luogo a processi di disertificazione. Prima dell’inizio della civilizzazione si stima che le foreste ricoprissero non meno del 70% delle terre emerse mentre oggi raggiungono appena il 10% e, nell’attuale ritmo di distruzione, esse potrebbero scomparire in pochi decenni.
 
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Curiosità
L’immunità contro le malattie infettiva può essere ottenuta terapeuticamente mediante l’introduzione di microrganismi privati della loro virulenza (o di loro parti o prodotti), come avviene nella vaccinazione. In tal caso si parla anche di immunizzazione attiva ( si istaura grazie alla reazione dell’organismo) , mentre per immunizzazione passiva si intende quella acquisita mediante l’inoculazione di siero contenente anticorpi specifici, prelevato da un organismo già immunizzato contro un determinato antigene. La terapia antitossica e antinfettiva attuata in questo secondo modo è detta immunoterapia. L’immunoterapia antitumorale comprende una forma attiva che stimola i processi immunitari dell’organismo malato mediante vaccini tumorali, interferoni e interleuchina-2, e una forma adottiva , basata sulla somministrazione di anticorpi in grado di riconoscere le cellule tumorali o da linfociti prelevati dal paziente, attivati e reintrodotti nel paziente stesso. Nuove prospettive dell’immunoterapia sono legate all’applicazione degli anticorpi monoclonali (ottenibili in gran quantità e specifici nei confronti di un determinato antigene tumorale)
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Curiosità
Quando la luna si trova nella direzione del sole , non vediamo niente della sua superficie illuminata , perchè questa è rivolta dalla parte opposta a noi: è la fase di luna nuova. Quando invece la Luna è dalla parte opposta della sua orbita la vediamo completamente illuminata ed è in fase di luna piena . Nelle posizioni intermedie vediamo invece una frazione della sua superficie e la luna appare come una falce. La Luna si dice crescente dalla fase di luna nuova a quella di luna piena: in questo periodo è già sopra l’orizzone quando il sole tramonta e la sua gobba, cioè il dorso della gobba, è rivolta verso ponente. E’ invece calante dalla fase di luna piena a quella di luna nuova. In questo periodo sorge dopo il tramonto del Sole e la sua gobba è rivolta verso oriente (levante). La Luna impiega 29,5 giorni a compiere un’intera lunazione, cioè un intero ciclo di fasi, da luna nuova a luna nuova (periodo sinodico).

 

 

 
 
 

 

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Curiosità
Orientamento negli animali, la capacità di mantenere la propria posizione nello spazio ( o. primario) o dui raggiungere una meta (o. secondario). L’orientamento primario è fondamentale per ogni animale percgè gli consente di mantenere relazioni efficienti con l’ambiente esterni e di porre in atto gli schemi comportamentali. Esso è assicurato dagli organi di senso statico (per es. canali semicircolari nell’orecchio dei vertebrati; statoliti delle meduse; sensilli degli artropodi), che inducono la trasmissione degli impulsi nervosi alla muscolatura scheletrica e il continuo controllo dell’assetto. L’orientamento secondario si verifica nei diversi animali con modalità differenti e spesso non del tutto chiarite; inoltre i mecxcanismi indicati variano a seconda che l’individuo debba raggiungere una preda, o ritrovare l’area in cui vive abitualmente dopo gli spostamenti giornalieri, o migrare verso altri continenti dove sverna e nidifica. Tra le modalità meglio conosciute di o. sono: il riconoscimento olfattivo di tracce lasciate da altri animali o di sostanze presenti nell’ambiente ( per es. nei salmoni che migrano verso le sorgenti dei fiumi d’origine; in essi l’orientamento si avvale anche della memoria delle correnti); conoscenza innata di particolri rotte (per es. nello storno duramte le sue migrazioni, anche se le aree preposte a questa funzione sono ignote, o apprendimento delle rotte dagli adulti ( per es. nelle oche selvatiche e nelle cicogne); influenza delle linee di forza del campo magnetico terrestre ( utilizzate ad es. dal pettirosso); riconoscimento dell’andamento di coste, fiumi ed altri elementi geografici (tipico di molti uccelli migratori diurni); capacità di regolare gli spostamenti in base alla posizione del sole e delle stelle (sviluppata negli uccelli che volano su zone uniformi, come mari, deserti etc.)
 
 
 
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